L'idea di fondo dovrebbe prevedere un "cuore" del sistema operativo molto minimalista e probabilmente basato su un approccio a microkernel.
Questa è una buona cosa. Ma se non viene sviluppata a dovere cade nel baratro dell'instabilità.
Io sono dell'idea che sia una versione 1.2 di Vista.
IMHO.
Meraviglioso il commento di Ben Fathi:
"guardiamo fondamentalmente a tecnologie abilitanti. Potrebbero essere gli hypervisor, non so cosa saranno precisamente". "Probabilmente un nuovo modello d'interfaccia utente per i consumatori"
Prima danno il nome, poi decidono che cosa saranno... Fantastico.
L'arrivo di Steve Sinofsky, Senior Vice President della divisione Windows, segnerà un svolta in casa Microsoft, che cercherà di apprendere sempre più dalla fisolofia (sic) open source e dai modelli di lavoro dei propri team di successo, come quello di Office.
L'Open Source non è Microsoft. Così sarà finchè la Microsoft cadrà. Potrà apprendere dalla filosofia, semmai capiranno che cosa vorrà dire, ma fare un prodotto Open Source sarà impossibile per loro, finchè continueranno a ragionare tramite soldi.
Però è interessante il concetto della virtualizzazione... crea un ambiente proprio per ogni applicazione. Se l'applicazione crasha basta rimuovere l'ambiente nel quale si trova, con praticamente nessuna conseguenza per il sistema operativo... ma sarà stabile la generazione di ambienti virtuali? E se crasha il generatore? Crasha il sistema operativo? Dovrà per forza esserci qualche file all'esterno del virtualizzatore, per mantenere un contatto stabile direttamente con l'hardware, per forza di cose. Se l'ambiente "padre" degli ambienti virtuali generati crasha... le conseguenze sarebbero funeste