Author Topic: La rivoluzione dell'auto ad aria compressa  (Read 3236 times)

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La rivoluzione dell'auto ad aria compressa
« on: Fri 09 November 2007, 20:53 »
Pochi giorni fa ricevo una mail, pensavo fosse solo semplice spam, invece leggendola mi rendo conto che non è così:

Quote
Notizia del 28 febbraio 2006 - 14:49
L'auto ad aria è... volata via
Eolo, la vettura che avrebbe fatto a meno della benzina è stata fatta sparire. Perché?

di: Ruggine

VIVAMO IN UN MONDO DOVE DEI BASTARDI CI VOGLIONO FAR CREDERE CHE IL PETROLIO E' IMPORTANTE QUANTO L'ACQUA QUESTA DEVE DAVVERO FARE IL GIRO DEL MONDO!

Guy Negre, ingegnere progettista di motori per Formula 1, che ha lavorato alla Williams per diversi anni, nel 2001 presentava al Motorshow di Bologna una macchina rivoluzionaria: la "Eolo" (questo il nome originario dato al modello), era una vettura con motore ad aria compressa, costruita interamente in alluminio tubolare, fibra di canapa e resina, leggerissima ed ultraresistente.

Capace di fare 100 Km con 0,77 euro, poteva raggiungere una velocità di 110 Km/h e funzionare per più di 10 ore consecutive nell'uso urbano. Allo scarico usciva solo aria, ad una temperatura di circa -20°, che veniva utilizzata d'estate per l'impianto di condizionamento.

Collegando Eolo ad una normale presa di corrente, nel giro di circa 6 ore il compressore presente all'interno dell'auto riempiva le bombole di aria compressa, che veniva utilizzata poi per il suo funzionamento.

Non essendoci camera di scoppio né sollecitazioni termiche o meccaniche la manutenzione era praticamente nulla, paragonabile a quella di una bicicletta.

Il prezzo al pubblico doveva essere di circa 18 milioni delle vecchie lire, nel suo allestimento più semplice.

Qualcuno l'ha mai vista in Tv?

Al Motorshow fece un grande scalpore, tanto che il sito www.eoloauto.it venne subissato di richieste di prenotazione: chi vi scrive fu uno dei tanti a mettersi in lista d'attesa, lo stabilimento era in costruzione, la produzione doveva partire all'inizio del 2002: si trattava di pazientare ancora pochi mesi per essere finalmente liberi dalla schiavitù della benzina, dai rincari continui, dalla puzza insopportabile, dalla sporcizia, dai costi di manutenzione, da tutto un sistema interamente basato sull'autodistruzione di tutti per il profitto di pochi.

Insomma l'attesa era grande, tutto sembrava essere pronto, eppure stranamente da un certo momento in poi non si hanno più notizie.

Il sito scompare, tanto che ancora oggi l'indirizzo www.eoloauto.it risulta essere in vendita.

Questa vettura rivoluzionaria, che, senza aspettare 20 anni per l'idrogeno (che costerà alla fine quanto la benzina e ce lo venderanno sempre le stesse compagnie) avrebbe risolto OGGI un sacco di problemi, scompare senza lasciare traccia.

A dire il vero una traccia la lascia, e nemmeno tanto piccola: la traccia è nella testa di tutte le persone che hanno visto, hanno passato parola, hanno usato Internet per far circolare informazioni.

Tant'è che anche oggi, se scrivete su Google la parola "Eolo", nella prima pagina dei risultati trovate diversi riferimenti a questa strana storia.

Come stanno oggi le cose, previsioni ed approfondimenti. Il progettista di questo motore rivoluzionario ha stranamente la bocca cucita, quando gli si chiede il perché di questi ritardi continui. I 90 dipendenti assunti in Italia dallo stabilimento produttivo sono attualmente in cassa integrazione senza aver mai costruito neanche un'auto. I dirigenti di Eolo Auto Italia rimandano l'inizio della produzione a data da destinarsi, di anno in anno.

Oggi si parla, forse della prima metà del 2006...

Quali considerazioni si possono fare su questa deprimente vicenda? Certamente viene da pensare che le gigantesche corporazioni del petrolio non vogliano un mezzo che renda gli uomini indipendenti.

La benzina oggi, l'idrogeno domani, sono comunque entrambi guinzagli molto ben progettati. Una macchina che non abbia quasi bisogno di tagliandi nè di cambi olio, che sia semplice e fatta per durare e che consumi soltanto energia elettrica, non fa guadagnare abbastanza. Quindi deve essere eliminata, nascosta insieme a chissà cos'altro in quei cassetti di cui parlava Beppe Grillo tanti anni fa, nelle scrivanie di qualche ragioniere della Fiat o della Esso, dove non possa far danno ed intaccare la grossa torta che fa grufolare di gioia le grandi compagnie del petrolio e le case costruttrici, senza che "l'informazione" ufficiale dica mai nulla, presa com'è a scodinzolare mentre divora le briciole sotto al tavolo....

invece delle inutili catene di S. Antonio, facciamo girare queste informazioni!!!
LA GENTE DEVE SAPERE!!!!!!!

Link utili (ci sono anche video da scaricare): http://www.eoloenergie.it/html/ita.html


cerco così di collegarmi al link ma niente da fare, solo materiale non attinente a quest'auto.
Allora cerco su youtube e trovo:http://it.youtube.com/watch?v=uU2eOcRUD6I
e mi rendo conto che la mail, si basa veramente su una nuova concezione di motore.

Ma allora, è possibile che queste maledette multinazionali sappiamo solamente pensare ai loro profitti ed a noi consumatori non pensa mai nessuno?
Ci hanno costruito un cartello sui carburanti, e nessuno se n'è ancora accorto; siamo schiavizzati da una falsissima organizzazione detta OPEC e non osiamo a contraddirla xkè se no ci chiudono i rubinetti.
Perchè un qualsiasi governo non interviene? Eppure le opportunità per uscire dal tunnel ci sono.
Pazzesco, possiamo evitare guerre e disastri, ma sembra che a nessuno dei potenti interessi ciò.

Offline Raid

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Re: La rivoluzione dell'auto ad aria compressa
« Reply #1 on: Fri 09 November 2007, 22:15 »
Interessantissimo articolo, complimenti  ::)

Il discorso dell multinazionali è complicatissimo, e ha radici molto profonde. Basta pensare che le macchine a idrogeno e a olio di vegetale, potrebbero tranquillamente prendere piede ma niente, quella ad olio è usata regolarmente in brasile, esistono ibridi sia a idrocarburi che a olio vegetale. Per quanto riguarda l'idrogeno, ricordo che a Vancuver vidi, circa 7 anni fa, il più ricco della città che sponsorizzava la macchina ad H e ci girava ormai da anni, e noi niente, purtroppo ci sono interessi più forti di governi e popoli, muovono guerre, fanno e disfanno stati, cito tra tutti l'assassinio del Capoccione dell'Eni circa 30 anni fa a palermo credo, aveva cercato di mettere i bastoni tra le ruote al monopolio delle famose Sorelle del petrolio, tra cui vi è la Shell, ben nota a chi legge i blog tipo quello di Beppe Grillo.

Tempi duri...  :ph34r:

Offline MsZ

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Re: La rivoluzione dell'auto ad aria compressa
« Reply #2 on: Sat 10 November 2007, 11:24 »
Mi pare di ricordare che al massimo entro la fine del 2060 o giù di lì i carburanti fossili finiranno... ::)

Offline Emulizzato

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Re: La rivoluzione dell'auto ad aria compressa
« Reply #3 on: Sat 10 November 2007, 13:00 »
Terra,anno 2007. :dots:

Offline MsZ

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Re: La rivoluzione dell'auto ad aria compressa
« Reply #4 on: Sat 10 November 2007, 14:16 »
Se qualcuno ci ascolta dallo spazio profondo, chissà le matte risate che si stanno facendo...
Oppure agitano la testa in segno di sgomento e perplessità. Sfido io che non sono ancora arrivati extraterrestri... perchè perdere tempo con una simile civiltà? :2funny:

"Civiltà", poi... :ph34r:

Offline Refromzen

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Re: La rivoluzione dell'auto ad aria compressa
« Reply #5 on: Sun 11 November 2007, 01:34 »
ragazzi nn vi preoccupate fino a che nn si sarà venduta l'ultima goccia di petrolio ci sarà sempre e solo quello che farà girare le nostre auto......

noi nn possiamo niente perchè l'ordine di soldi che gira intorno a un semplice pozzo a olio è stratosferico..... figuriamoci per l'insieme

cmq tutto ciò che avviene nel mondo è legato al petrolio e alle compagnie che ne posseggono le fonti.....
fatevi un po un giro in rete e scoprirete che più dell'eni shell gas plus ecc. chi comanda davvere sono compagnie come schlumberger e halliburton che hanno potere decisionali anche su una nazione come l'america....e ne muove le azioni.......

anche se è deprimente ammetterlo ma non c'è nulla che possiamo fare solo sperare che finisca presto(ma     non credo proprio)


 

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