Stavo guardando qui e...Non c'è nemmeno un topic sui Maiden?????
E allora:
Gli
Iron Maiden sono un gruppo heavy metal britannico, formatosi a Londra nel 1975 per iniziativa del bassista Steve Harris. Considerati come una delle band più affermate ed influenti nella storia del genere, sono tra gli artisti più in vista nella New Wave of British Heavy Metal, al cui sviluppo hanno fortemente contribuito. Si sono esibiti come headliner in molti festival musicali, tra cui il Rock in Rio, l'Ozzfest, il Monsters of Rock, il Download Festival, il Reading Festival, l'Heineken Jammin' Festival e nel 2008 si esibiranno al Wacken Open Air. Sono alcuni degli artisti metal di maggior successo commerciale, avendo venduto più di 70 milioni di dischi in tutto il mondo. Nel 2002 sono stati anche premiati con l'Ivor Novello Award, per i loro successi internazionali.
Gli inizi (1975-1980)Gli Iron Maiden furono fondati nel 1975 a Londra, dal bassista Steve on the Road, in cui ebbe ruolo di headliner per quasi tutte le tappe, tranne che negli Stati Uniti dove aprirono ai Rainbow, ad Ozzy Osbourne e ai 38 Special. Anche grazie a Dickinson e Smallwood, che contribuirono alla stabilità del gruppo, il gruppo riuscì a divenire ancora più dinamico e scatenato, con esibizioni live ancora più teatrali ed apprezzate che in precedenza.
Gran parte di queste novità furono dovute proprio allo stile di McBrain, uno stile più tecnico e fortemente legato al jazz e al progressive, a differenza di quello di Burr che era più diretto ed incisivo. Un ulteriore aiuto venne da Dickinson che, laureato in storia e letteratura, compose testi molto colti (esempio Revelations e Flight of Icarus). L'album fu molto apprezzato, e il brano The Trooper divenne una delle canzoni distintive degli Iron Maiden.
Sempre alle Bahamas, il quintetto registrò nel 1984 il suo quinto album, denominato Powerslave. Il disco divenne anch'esso un grande successo e ripresentò sonorità più dure, conservando allo stesso tempo i tratti progressive inseriti nel precedente Piece of Mind. La caratteristica principale di questo prodotto fu comunque l'ispirazione del gruppo verso la civiltà egizia, che portarono nei testi riferimenti alla cultura e alle credenze di questo popolo antico. I due singoli Aces High e 2 Minutes to Midnight, assieme alla title track e alla traccia conclusiva Rime of the Ancient Mariner, ispirata all'omonimo poemetto di Coleridge, divennero presto classici del gruppo e furono suonate dal vivo in numerosi concerti.
Il loro successivo tour mondiale, il World Slavery Tour, fu uno dei più lunghi mai sostenuti dalla band. La tournèe ebbe una durata complessiva di undici mesi, per un totale di più di trecento concerti. Ad aggiungersi alle date del tour vi furono anche le partecipazioni al festival Rock in Rio da headliners (dove riunirono più di 300.000 fans) e alla Long Beach Arena, luogo dove fu registrato Live After Death (1985), considerato uno dei più grandi dischi dal vivo nella storia del metal.
Le innovazioni (1986-1989)Dopo un lungo periodo di riposo lontano dalle scene dedito alle rispettive famiglie, la band tornò in studio di registrazione e nel 1986 gli Iron Maiden rilasciarono l'album Somewhere in Time. Il disco mostrò cambiamenti nella loro musica; in questo periodo, infatti, i suoni elettronici del synth rock andavano di moda ed avevano contagiato anche il sound di alcuni artisti heavy metal come Ozzy Osbourne, Judas Priest e KISS. Seguendo la stessa onda, anche i Maiden introdussero per la prima volta suoni sintetizzati alle chitarre ed al basso, mantenendo comunque uno stile sempre duro e gli stilemi progressive adottati nelle loro ultime produzioni.
Importante fu il contributo di Adrian Smith, che partecipò in maniera evidente alla composizione dei testi e delle musiche (ad esempio: il pezzo Wasted Years, caratterizzato dal celebre riff iniziale, è stato scritto dal chitarrista). Fra i pezzi più famosi dell'album ci sono la già citata Wasted Years, Heaven Can Wait e il secondo singolo Stranger in a Strange Land. La vendita del disco si dimostrò molto buona, ma le critiche di questa svolta si fecero sentire. La tournée che seguì l'uscita del disco, battezzata Somewhere on Tour, registrò il "tutto esaurito" in molte nazioni e vide esibizioni sempre più eclatanti, dominate da effetti speciali, luci e fuochi d'artificio.
Dopo due anni di concerti, gli Iron Maiden tornarono in studio e nel 1988 rilasciarono sul mercato Seventh Son Of A Seventh Son. Nel disco furono ancora una volta avvertibili i sintetizzatori, anche se lo stile del gruppo si inasprì notevolmente e la voce di Dickinson divenne più dura e tagliente.
Anche questo disco suscitò polemiche, per espliciti riferimenti a Satana e all'occulto, tant'è che alcuni detrattori li considerarono dei seguaci di Aleister Crowley. I linciaggi che il gruppo subì non impedirono comunque a questo disco di diventare uno strepitoso successo, piazzandosi al 1° posto delle classifiche britanniche e vendendo numerose copie, trainato da singoli acclamati dal pubblico come Infinite Dreams, Can I Play with Madness, The Evil That Men Do e The Clairvoyant.
Primi anni '90 (1990-1993)Dopo un periodo in cui il gruppo sembrava aver trovato solidità nell'organico, Adrian Smith annunciò la sua uscita dalla band per intraprendere una nuova carriera solistica (pubblicherà il disco Silver and Gold sotto il nome di ASAP, Adrian Smith and Project). Al suo posto fu ingaggiato Janick Gers, in precedenza nel gruppo del vocalist dei Deep Purple, Ian Gillan.
Con la nuova formazione, gli Iron Maiden incisero un nuovo album nel 1990, intitolato No Prayer for the Dying. Il disco segnò l'abbandono del sound sintetizzato, con un ritorno allo stile più ruvido degli esordi. Nonostante il numero di vendite sufficiente, il gruppo fu accusato da critici e fans di aver perso di spessore, vena creativa e tecnica rispetto alle uscite precedenti. Tuttavia il singolo Bring Your Daughter...To the Slaughter fu il primo, nella storia dei Maiden, a classificarsi al 1° posto nelle classifiche britanniche e rimase in tale posizione per 2 settimane. Assieme a questa canzone, vennero ben accolti dal pubblico amche il brano di apertura Tailgunner, la title track e l'altro singolo Holy Smoke. Il tour dell'album in questione fu caratterizzato da scenografie, volutamente, più povere rispetto allo sfarzo dei tour precedenti, in quanto la band voleva dimostrare di essere capace di offrire uno spettacolo valido anche senza di esse.
Il seguente album, intitolato Fear of the Dark, uscì nel 1992. Anche questa pubblicazione ricevette qualche critica per le stesse ragioni di No Prayer for the Dying, ma si rivelò comunque più valida della precedente in termini di popolarità e di vendite. Quest'album fu il terzo dei Maiden a raggiungere la vetta nelle charts inglesi, grazie alla famosa traccia omonima Fear of the Dark, punto fisso della band in sede live. Anche pezzi come Be Quick Or Be Dead, Afraid to Shoot Strangers e la ballad Wasting Love riscontrarono buoni consensi da parte del pubblico, anche se posti in secondo piano rispetto ad altri più noti della loro carriera.
Il tour dell'album vede i Maiden approdare anche al Monsters Of Rock del 1992, tenutosi al Castello di Donington insieme a Slayer, W.A.S.P., Skid Row ed altre band. Dalla data di Donington venne anche tratto un album dal vivo, denominato Live at Donington. Un altro tour, chiamato A Real Live Tour, venne allestito per il 1993. Da questo concerto vennero tratti altri due lavori live, A Real Live One ed A Real Dead One, recentemente riuniti in un doppio album dal titolo A Real Live Dead One.
L'era con Blaze Bayley (1993-1999)Alla fine del tour Real Live, Dickinson annunciò di voler lasciare la band. La fonte di questa decisione è da cercare nell'unione di numerosi fattori: i dissidi con Harris, la sua carriera ostacolata dal tempo passato con i Maiden, e infine una voglia del cantante di cimentarsi in qualcosa di diverso (Bruce iniziò una propria carriera già nel 1990). La sua uscita lasciò impietriti numerosi fans, i quali erano rimasti affascinati dalla sua voce e dalla sua presenza scenica che avevano contribuito tanto alla notorietà del gruppo.
La band fu così nuovamente in cerca di un cantante. Le audizioni puntarono, per volere di Harris, a scartare immediatamente i cantanti non inglesi (si dice che l'ex Helloween, Michael Kiske, non venne preso dal gruppo perché tedesco) e fra i cantanti bocciati si può nominare anche Doogie White, che oggi canta per Yngwie Malmsteen. Alla fine il prescelto fu Blaze Bayley, giovane voce dei Wolfsbane. Bayley aveva una voce profondamente diversa da quella di Bruce Dickinson, in quanto presentava tonalità molto più basse e meno incisive.
A tre anni da Fear of the Dark, gli Iron Maiden pubblicarono nel 1995 il loro decimo album, intitolato The X Factor. Il disco segnò una nuova grande svolta nel sound, che divenne molto più cupo ed intimista. Cause principali di questo cambio furono la produzione che sacrificava parte della potenza delle chitarre (per la prima volta da Iron Maiden non era Martin Birch a produrre l'album), la voce di Blaze e i dissidi familiari di Harris, che dovette superare la morte del padre e la separazione dalla moglie. Lo stesso incipit dell'album presentò già un punto di rottura rispetto al passato: invece di un'opener veloce e diretta, fu scelta come prima traccia la cupa Sign of the Cross, ispirata al romanzo di Umberto Eco Il nome della rosa. Le altre composizioni dell'album tendono ad allontanarsi dai canoni del metal. Anche se il disco si piazzò alla posizione #8 delle classifiche nazionali, i fan non gradirono questa svolta musicale e contestarono questa scelta fatta dalla band.
Nel 1996 uscì intanto la raccolta Best of the Beast, stampata anche nella versione limitata con un doppio CD. Contiene anche un singolo inedito, Virus, composto con Bayley. Nel 1998 uscì un nuovo album, intitolato Virtual XI. Il sound di questo prodotto si discostò leggermente dal predecessore e subì critiche ancora più pesanti di quelle lanciate contro The X Factor. Il disco venne contestato perché ritenuto ripetitivo, monotono e privo della potenza che aveva caratterizzato gli album del gruppo con Di'Anno e Dickinson. Alla sua uscita Virtual XI si piazzò al 16° posto in Gran Bretagna (il più basso raggiunto dai Maiden nella propria nazione), e scese di livello nel giro di poco tempo. Nonostante le forti contestazioni, la critica definì alcuni pezzi come Futureal e The Clansman tra i più validi del gruppo e tali brani vennero proposti in alcuni concerti anche anni dopo dalla pubblicazione di Virtual XI.
Il tour di supporto a questi due album evidenziò uno stile sonoro differente, per via della timbrica di Bailey che dava un altro tocco ai vecchi pezzi cantati da Dickinson, dove il neocantante doveva cercare di non infangare la pesante eredità del suo illustre predecessore. Anche se i loro concerti continuavano ad attirare gente, molti fans divennero ostili nei confronti di Bailey e gli imputarono colpe riguardo la crisi irreversibile che stava attanagliando la band. Gli Iron Maiden, infatti, stavano attraversando una fase molto delicata. Secondo la stampa, nel gruppo ci furono in quegli anni duri screzi, che vedevano Murray, Gers e McBrain contro Bayley. Alcune ipotesi sostennero che i tre non volessero più suonare con il cantante, ponendo un ultimatum al leader Steve Harris, minacciandolo dell'uscita in massa dal gruppo. Harris, anche se non voleva licenziare Bayley, dovette cedere al compromesso. Il cantante, a causa delle critiche dei fans e della presunta lite con gli altri membri, se ne andò distrutto psicologicamente e si ritirò dalla scena per un certo periodo (in seguito sarebbe tornato sulle scene con una band a suo nome, i Blaze).
Dopo la sua dipartita, iniziarono a circolare voci del ritorno di Bruce Dickinson, caratterizzate da un susseguirsi di smentite e conferme. Nel 1999, dopo circa un anno, i media dichiarano il ritorno di Dickinson nel gruppo con l'aggiunta improvvisa di Adrian Smith, che nel frattempo avevano lavorato assieme nel progetto solista dello stesso Bruce. Con il ritorno dello storico vocalist e di Smith, i Maiden divennero così un sestetto composto da tre chitarre.
Il rilancio (2000-oggi)Il ritorno di Smith e Dickinson riattirò così i fans delusi dall'era Bayley. Per questo motivo, la band volle subito celebrare il ritorno alla vecchia formazione con un mega-tour: la scaletta fu decisa direttamente dai fans, che con una votazione poterono scegliere i pezzi da suonare dal vivo. I sei si ritrovarono a suonare brani di vecchia data come Aces High, Phantom of the Opera, Powerslave e Wasted Years.
Dopo il tour, il gruppo scrisse e registò in breve tempo l'album Brave New World, che uscì nel maggio del 2000. Questo lavoro riprese la sottile vena progressive andata persa dopo Seventh Son of a Seventh Son.
Il tour che seguì l'uscita dell'album fu un trionfo, culminato nella fantastica performance al Rock in Rio di Rio de Janeiro davanti a più di 250.000 persone. Il concerto fu immortalato nel doppio live CD e DVD intitolato, appunto, Rock in Rio. Terminata la tournèe la band si prese una pausa, per poi ripartire per un nuovo tour, il Give Me Ed... Till I'm Dead, che propose ancora una scaletta incentrata sul passato della band, creata per celebrare il doppio DVD di recente uscita.
Nel 2003 fu rilasciato un nuovo album, Dance of Death. Il disco presentò un sound più elaborato del precedente, carico di venature rock & roll. I pezzi mantennero comunque una certa varietà come si può vedere nella stessa title-track Dance of Death, una danza della morte che, nei suoi 8 minuti di durata, sfoggiò passaggi piuttosto arditi e cambi di tempo serrati che non venivano suonati dal gruppo dagli anni degli esordi. Da segnalare inoltre la presenza della prima vera e propria ballad acustica del gruppo, Journeyman, che fu suonata interamente con strumenti acustici e sinfonici. Un' ultima particolarità di questo disco fu anche riscontrabile in Face in the Sand, il primo (e probabilmente ultimo) pezzo in cui Nicko McBrain suonò con il doppio pedale, elemento mai usato nella musica del gruppo diversamente dalla stragrande maggioranza dei gruppi metal. Anche se certi non hanno appoggiato questo nuovo corso del gruppo, le cifre di vendita mostrarono un alto indice di gradimento nei confronti delle ultime uscite discografiche dei Maiden.
Il tour che seguì si dimostrò superiore, in termini di successo, del precedente e in molte tappe fu registrato il tutto esaurito. Dal concerto tenuto alla Westfallenhalle Arena di Dortmund, Germania, il 24 novembre 2003, venne anche tratto un altro CD e DVD live, chiamato Death on the Road, uscito nell'agosto 2005. Un altro concerto della tournèe che riscosse un grandioso successo fu quello che si tenne nel South Wisconsin insieme ad altri due grandissimi gruppi heavy metal come i Moulin Rouge e gli W.A.S.P..
Verso la fine del 2004 venne rilasciato anche un DVD, The Early Days, che presentò la storia del gruppo vissuta negli anni dei primi quattro album; di supporto a questa uscita, nel 2005 ci fu un tour durante il quale i Maiden si esibirono su grandi palcoscenici, che riprendevano le scenografie dei tour degli esordi. Il materiale suonato andava infatti dal primo Iron Maiden al più recente Piece of Mind.