Author Topic: Partite le raccomandate ai 4mila del P2P  (Read 4901 times)

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Offline Cris 71

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Partite le raccomandate ai 4mila del P2P
« on: Wed 09 May 2007, 08:23 »
Da Punto Informatico di oggi:

Gli utenti coinvolti nel caso Peppermint, che ha portato alla più vasta operazione anti-P2P italiana, ricevono le richieste dei discografici: cancellare i file e pagare per evitare una denuncia formale

 Roma - I 3636 utenti Internet italiani che secondo alcuni discografici avrebbero posto in condivisione illegalmente sulle piattaforme di sharing una certa quantità di materiale musicale, stanno ricevendo in questi giorni le raccomandate con cui i detentori del diritto d'autore chiedono la cancellazione dei file e il pagamento di alcune centinaia di euro a titolo di compensazione.

La segnalazione arriva da diversi forum: gli utenti spiegano di aver ricevuto la lettera dallo studio legale Mahlknecht & Rottensteiner, che opera per conto dei discografici tedeschi di Peppermint e che ha ottenuto da Telecom Italia e altri ISP i nominativi degli utenti corrispondenti agli IP rilevati sulle reti di file sharing dalla società svizzera specializzata Logistep. Sebbene Telecom si fosse opposta alla richiesta di consegna dei nominativi, il Tribunale di Roma ha deciso altrimenti, accettando le tesi dei discografici.

La raccomandata propone all'utente di collaborare con l'industria provvedendo alla rimozione dei file contestati e pagando una somma. Così facendo, spiega l'ufficio legale, si potrà evitare una denuncia formale per condivisione senza autorizzazione di musica protetta da diritto d'autore sulle reti di scambio. Un atto, come noto, considerato di natura penale secondo l'attuale legislazione italiana.

L'arrivo delle raccomandate era atteso da tempo, come sanno i lettori di Punto Informatico. Proprio su queste pagine, infatti, lo studio legale che si era occupato del caso aveva dichiarato lo scorso marzo la propria intenzione di procedere a diffide e richieste di risarcimento a carico degli utenti che siano risultati associati ai numeri IP individuati da Logistep. Risarcimenti nell'ordine delle centinaia di euro - aveva specificato a PI l'avvocato Otto Mahlknecht, che segue il caso - cifre che "non sono equiparabili a quelle che vengono richieste, ad esempio, negli Stati Uniti".

L'arrivo delle raccomandate sottintende come il Garante della privacy nonostante il sollecito di Fiorello Cortiana abbia evitato di pronunciarsi in merito. Secondo Cortiana, membro del Comitato consultivo sulla Governance di Internet del Ministero dell'Innovazione, le azioni dei discografici in questo caso, "basate su un danno presunto e non documentato da prove", si configurano come una forma di spamming giuridico a sostegno, tra l'altro, di "una ambigua postulanza". In particolare Cortiana rilevava, subito dopo la pubblicazione su Punto Informatico della notizia dell'iniziativa Logistep-Peppermint, come secondo il Testo Unico sulla Privacy "l'IP (associato da Logistep ai file condivisi sul P2P, ndr.) è un dato personale, quindi non tutti i trattamenti possono essere fatti senza il consenso dell'interessato. In questo senso occorre capire come si configura e giustifica l'obbligo impartito al gestore telefonico di fornire le utenze associate agli IP ad un soggetto privato".

Sulla questione il Garante non si è pronunciato e i legali che curano il caso per conto dei discografici hanno quindi proseguito nella loro azione, proprio come preventivato. Ma in rete non raccolgono in queste ore molti applausi. Qualcuno su ScambioEtico.org parla di ricatti, mentre altri, su it.diritto.internet, si chiedono se l'azione di Peppermint abbia un presupposto legale valido. In assenza di una pronuncia del Garante o di qualsiasi altro intervento a livello istituzionale, i singoli utenti, che siano condivisori di materiale illegale oppure no, sono lasciati da soli a decidere come procedere, se pagare o se accettare un procedimento giudiziario.

Aspetto commenti ragazzi. :think:

Offline MsZ

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Re: Partite le raccomandate ai 4mila del P2P
« Reply #1 on: Wed 09 May 2007, 11:42 »
3636 su chissà quante centinaia di migliaia... pescano nel mucchio e fanno lo spauracchio, forse per tentare di dissuadere gli altri...?
Probabilmente tra qualche mese non se ne parlerà neanche più... e magari quei 3636 continueranno a scaricare roba illegale.

Funziona così... ::)

Offline Emulizzato

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Re: Partite le raccomandate ai 4mila del P2P
« Reply #2 on: Wed 09 May 2007, 11:57 »
3636 su chissà quante centinaia di migliaia... pescano nel mucchio e fanno lo spauracchio, forse per tentare di dissuadere gli altri...?
Probabilmente tra qualche mese non se ne parlerà neanche più... e magari quei 3636 continueranno a scaricare roba illegale.

Funziona così... ::)

Quanta verità in poche parole MsZ...Purtroppo per loro non hanno ancora capito che non possono bloccare il P2P in questo modo... ::)

Offline Gil Grissom

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Re: Partite le raccomandate ai 4mila del P2P
« Reply #3 on: Wed 09 May 2007, 18:11 »
il fatto e' che non devono bloccare il p2p...ma quelli che ne fanno un uso inappropriato!  :police:

Offline MsZ

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Re: Partite le raccomandate ai 4mila del P2P
« Reply #4 on: Thu 10 May 2007, 12:04 »
il fatto e' che non devono bloccare il p2p...ma quelli che ne fanno un uso inappropriato!  :police:
Vaglielo a spiegare... :wallbash:

Offline Cris 71

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Re: Partite le raccomandate ai 4mila del P2P
« Reply #5 on: Mon 14 May 2007, 08:20 »
Aggiornamento di oggi: da Punto Informatico.

Roma - È stata l'assenza del Garante per la Privacy a spingere il Tribunale di Roma a dare il via libera all'operazione Peppermint che coinvolge quasi 4mila utenti internet italiani?

Se lo chiede il senatore Fiorello Cortiana, membro del Comitato Consultivo sulla Governance di Internet del Ministero dell'Innovazione, in una lettera al Garante stesso, in cui spiega come nell'accettazione del ricorso da parte del Tribunale, "il Magistrato rende noto (...) che il Garante della Privacy non si è costituito pur essendo stato oggetto di notifica del ricorso introduttivo (...)". "Probabilmente - sottolinea Cortiana - il fatto è dovuto a disguidi organizzativi, ma la mancanza di espressone del Garante potrebbe aver contribuito a modificare il giudizio del Tribunale di Roma".

L'atteso intervento del Garante, invocato in queste ore da tanti su forum e newsgroup, secondo Cortiana è tanto più urgente affinché "si interrompa l'azione messa in atto nei confronti di migliaia di utenti italiani. Altrimenti si potrebbe creare un precedente giurisprudenziale per il quale detentori di materiale tutelato dal diritto d'autore e/o da copyright potrebbero essere interessati alla messa in distribuzione, via Internet, di questo materiale per poi mettere in atto, nei confronti degli utenti che lo scaricassero, la richiesta di danaro per non adire a vie legali, penali, come sta accadendo ora".

Il riferimento è naturalmente alle raccomandate inviate agli utenti dallo studio legale della casa discografica, che chiede alcune centinaia di euro per non procedere a denunce formali, in un caso che tiene banco in forum e newsgroup.

E mentre gli utenti si chiedono se rispondere alla raccomandata, pagare, o lasciar perdere tutto per i molti dubbi di legittimità dell'azione, sollevati dallo stesso Cortiana ma anche da esperti che in queste ore si stanno esprimendo sulla questione, proprio oggi l'associazione dei consumatori Adiconsum, che ha già annunciato l'intenzione di muoversi su questo fronte, dovrebbe far partire la propria azione basata sulla considerazione secondo cui "la richiesta di pagamento della Peppermint non sia giustificata, in quanto illegittima e contraria alle norme vigenti in materia".

Come si ricorderà, Cortiana già a fine marzo aveva interpellato il Garante privacy sulla questione Peppermint, segnalando i numerosi nodi critici dell'azione che ha condotto nei giorni scorsi all'invio delle raccomandate. Oggi Cortiana chiede al Garante "di verificare se l'azione di rilevazione e trattamento dei dati personali di utenti italiani messa in atto dalla società svizzera Logistep (che agisce in questo caso per conto di Peppermint, ndr.) può aver violato la legge italiana configurandosi come illecito civile e persino come trattamento illecito di dati personali ai sensi dell'art. 167 del Testo Unico (sulla privacy, ndr.)".

Cortiana sottolinea come il Garante abbia sempre difeso il diritto di ogni cittadino di opporsi al trattamento di dati personali e a qualsiasi forma di comunicazione cui non abbia dato consenso preventivo. "È indubbio - scrive l'esponente dei Verdi al Garante - che la richiesta ha un contenuto esclusivamente economico poiché il trattamento appare finalizzato al "recupero" di una somma di danaro dagli utenti accusati senza contraddittorio e senza prove ma sulla base di rilievi effettuati in forma automatica e con un programma informatico di vera e propria intercettazione utilizzato in Svizzera (sede di Logistep, ndr.) da un privato e senza alcun ordine espresso della magistratura competente e ciò non sembra giustificato neppure dalla esigenza diretta di tutela di un diritto in ambito civile perché non risulta avviato dal titolare del diritto controverso unico soggetto legittimato al trattamento in base alla legge vigente".

Cortiana poi sottolinea come nel procedimento civile che ha portato all'ordinanza del Tribunale di Roma, quella che ha imposto ai provider di trasmettere i nomi dei propri abbonati, questi ultimi non siano stati chiamati in causa, non avendo così la possibilità di difendere la propria privacy. Non solo: l'acquisizione degli indirizzi IP degli utenti "sarebbe avvenuta in Svizzera ed il cittadino interessato non avrebbe alcuna garanzia che invece gli è pienamente riconosciuta dalla legislazione italiana e dalla Direttiva europea sulla privacy".

"È un fatto senza precedenti e di estrema gravità - sottolinea Cortiana - una prima ed autentica schedatura di massa."


Offline MsZ

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Re: Partite le raccomandate ai 4mila del P2P
« Reply #6 on: Mon 14 May 2007, 12:06 »
Giusto pochi giorni fa ho cominciato a pensare di allevare dei piccioni viaggiatori...

Offline Cris 71

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Re: Partite le raccomandate ai 4mila del P2P
« Reply #7 on: Wed 16 May 2007, 08:15 »
Questo è il testo di un email che mi è arrivata stamattina, secondo loro dovrei credere che viene dalla Polizia di stato.........

Avviso
Sono capitano della polizia Prisco Mazzi. I rusultati dell.ultima verifica hanno rivelato che
dal Suo computer sono stati visitati i siti che trasgrediscono i diritti d.autore e sono stati
scaricati i file pirati nel formato mp3. Quindi Lei e un complice del reato e puo avere la
responsabilita amministrativa.

Il suo numero nel nostro registro e ..................

Non si puo essere errore, abbiamo confrontato l.ora dell.entrata al sito nel registro del
server e l.ora del Suo collegamento al Suo provider. Come e l.unico fatto, puo sottrarsi
alla punizione se si impegna a non visitare piu i siti illegali e non trasgredire i diritti
d.autore.

Per questo per favore conservate l.archivio (avviso_........................)
allegato alla lettera al Suo computer, desarchiviatelo in una cartella e leggete l.accordo
che si trova dentro.

La vostra parola d'accesso personale per l'archivio: .......

E obbligatorio.

Grazie per la collaborazione.

Commenti?  :ohmy:

Offline Raid

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Re: Partite le raccomandate ai 4mila del P2P
« Reply #8 on: Wed 16 May 2007, 10:49 »
roba da pazzi, sarà un trojan sicuro al 100%

la gente non sa più cosa inventarsi  :type:



no anzi lo sanno benissimo :folle:

Offline MsZ

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Re: Partite le raccomandate ai 4mila del P2P
« Reply #9 on: Wed 16 May 2007, 11:09 »
Spam al 100%... sicuro.
Quote
La vostra parola d'accesso personale per l'archivio: .......
Questo basta per dubitare. Che gliene frega a loro delle mie password... solo dei pirati le possono volere.
Se trovate roba del genere nelle vostre caselle cancellatela.
Aprite solo le mail che aspettavate o che arrivano da gente che conoscete, e che abbiano un testo sensato. :whustling:

 

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